Segnalaci qui il Comune che ha emanato o annunciato una proroga delle concessioni!
Approfittando dello scompiglio creato dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, sapientemente strumentalizzato dalle associazioni di categoria degli imprenditori balneari per rivendicare il proprio controllo sulle coste italiane, alcuni comuni costieri della penisola hanno emanato o annunciato atti di proroga delle concessioni balneari, nella maggior parte dei casi fino al 31 dicembre 2024.
La scusa è la solita che ci sentiamo ripetere ormai da più di un decennio: non si possono fare i bandi in due mesi. Ovviamente noi ricordiamo ancora una volta che la necessità dei bandi era chiara almeno dal 2010, data di recepimento della direttiva Bolkestein nel nostro ordinamento. Per questo, in linea con quanto più volte chiarito dal Consiglio di Stato, stiamo presentando diffide a tutti gli enti che hanno emanato o annunciato pubblicamente atti di proroga delle concessioni balneari, ricordando che l’ulteriore proroga, non solo è illegittima (anche le proroghe previste dalla legge “Draghi” n. 118-2023 , al 31.12.2024, e dalla legge “Meloni” n. 14-2023, al 31.12.2025), ma potrebbe dar luogo ad una responsabilità erariale diretta in capo agli amministratori, oltre a costituire un abuso e/o un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Abbiamo inoltre informato l’A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che continueremo a diffidare tutti i comuni italiani che, pur non avendo iniziato le procedure selettive, approveranno delibere e/o determinazioni per disporre l’ulteriore estensione della validità delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2024. Allo stesso tempo chiederemo a tutti gli organi pubblici, amministrativi e giudiziari, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, di attivare tutti gli obblighi di controllo in ordine alla liceità dell’operato degli organi amministrativi ed esecutivi dei comuni che delibereranno proroghe illegittime.
Non vogliamo fare i “bacchettoni”, ma la misura è colma: è questo il momento in cui chi ha la responsabilità di governare un territorio, si assuma la responsabilità di esercitare le proprie prerogative e misurarsi con quella che è la propria idea per la gestione degli arenili, abbandonando la posizione comoda di lasciare tutto invariato, nelle mani di chi se ne è sempre occupato.
Qui potete segnalarci se siete a conoscenza di comuni che hanno prorogato; vi chiediamo, per quanto possibile, di fornirci tutti i riferimenti necessari a formulare la diffida nel migliore dei modi, adattandola, laddove necessario, alle peculiarità dei diversi territori.
Queste diffide, costituiranno dal 1° gennaio 2024 il presupposto per impugnare le proroghe davanti ai tribunali amministrativi regionali, e chiederne l’annullamento nonché la messa a bando delle concessioni (fermo restando l’auspicio che le amministrazioni, approfittando della scadenza, decidano di non rilasciare nuove concessioni ma di trasformare le porzioni di spiaggia “liberate” in spiagge libere, al più attrezzate).
Di seguito l’elenco, in costante aggiornamento, degli Enti già diffidati (prima di inviare nuove segnalazioni, controllare che l’Ente non sia già in elenco):
Abruzzo
Fossacesia, Martinsicuro, Pescara, Vasto
Calabria
Soverato
Campania
Autorità di Sistema Portuale Napoli, Camerota, Castellabate, Minori, Mondragone, Pontecagnano-Faiano, Sapri, Vibonati
Emilia Romagna
Cervia, Comacchio, Bellaria-Igea Marina, Misano Adriatico, Ravenna, Riccione, Rimini
Friuli Venezia Giulia
Trieste
Lazio
Anzio, Fiumicino, Gaeta, Frmia, San Felice Circeo
Liguria
Albenga, Andora, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Arenzano, Borghetto Santo Spirito, Celle, Ceriale, Cipressa, Finale Ligure, Imperia, Laigueglia, Ospedaletti, Pietra Ligure, Santa Margherita Ligure, Sarzana, Taggia
Puglia
Bari, Ginosa
Toscana
Camaiore, Carrara, Forte dei Marmi, Grosseto, Montignoso, Pietrasanta, Viareggio
Veneto
Chioggia, Venezia
Scrivici qui per segnalare altre proroghe