La costa massese nel corso degli ultimi 20 anni ha visto le spiagge libere progressivamente diminuire a favore di stabilimenti in concessione che, forti della compiacenza delle varie amministrazioni, hanno gestito quella che dovrebbe essere una risorsa comune come un mero interesse privato.
Al 2020 le spiagge libere di Massa sono solo il 7% del totale e l’avvio della stagione estiva ha dato, già nelle premesse, il colpo di grazia ad ogni residua speranza di accesso dignitoso e realmente libero a quegli spazi, creando, di fatto, una discriminazione tra cittadini che hanno avuto la possibilità di usufruire di uno stabilimento balneare e tutti gli altri.
Infatti, mentre già ad aprile 2020 la Regione Toscana si preoccupava di tutelare gli interessi di quelli che considera “imprese private”, le spiagge libere della Marina di Massa sono state rese accessibili solo UN MESE DOPO GLI STABILIMENTI BALNEARI, di fatto il 27 giugno!!!
Non solo: delle 14 spiagge libere, una è rimasta chiusa al pubblico per mancata assegnazione, 2 sono rimaste senza servizio di vigilanza, altre identificate come centro di raccolta di “lavarone” e TUTTE abbandonate a se stesse a causa di tardive convenzioni (con gli stabilimenti confinanti) in materia di pulizia e sanificazione di cui il Comune, evidentemente, ha deciso di non farsi carico!!!!
Nasce così “In 500 sulla battigia. Al mare solo chi può pagare un ombrellone?” : movimento spontaneo di cittadini che ritiene inaccettabile che la gestione di un bene collettivo debba essere appannaggio di pochi soliti noti, contravvenendo in maniera sistematica alla normativa italiana in materia di tutela di beni comuni ed addirittura a quella europea in tema di tutela della libera concorrenza (esponendo, tra l’altro, TUTTI I CITTADINI al rischio di pesanti multe che, a seguito delle procedure d’infrazione, verranno inevitabilmente applicate all’Italia).
“In 500 sulla battigia”, dopo diverse proteste a mezzo stampa e tv locale e dopo aver ricevuto l’adesione di tantissimi residenti e turisti, ha indetto una manifestazione pubblica recuperando l’idea iniziale che ha dato il nome al gruppo. Il 7 agosto 2020 alle ore 17, nonostante la calura e il periodo evidentemente poco propizio per tali iniziative, tantissime persone sono scese in battigia per manifestare compatte il diritto di tutti ad andare al mare senza discriminazioni.
Il flash mob si è svolto creando una catena umana che ha pacificamente occupato parte dell’arenile di Marina di Massa, riuscendo a creare un costruttivo dialogo anche con chi, in quel momento, ignaro dei nostri intenti, era semplicemente sotto un ombrellone.
La grande e sentita partecipazione ci ha reso consapevoli di poter e voler continuare sulla strada della lotta per la difesa del bene collettivo-mare.
A gennaio 2021 abbiamo richiesto di associarci al Co.Na.Ma.L., consci dell’importanza di contribuire alla costruzione di una rete nazionale che riunisca le esigenze delle molteplici realtà locali convogliandole verso un obiettivo comune: il diritto reale, concreto e incondizionato di usufruire e godere liberamente e dignitosamente delle nostre spiagge.